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Un viaggio alla scoperta della bevanda Frizzante e Leggermente Alcolica ottenuta dalla Fermentazione della Mela!
Cos’è il Sidro di Mele e Quale è la sua Storia
Il Sidro di Mele è una delle bevande più apprezzate per il suo caratteristico gusto e, in parte, anche per la sua ricca e lunga storia.
Nel corso del tempo è passato dall’essere un liquore prelibato e raro a una bevanda di più largo consumo e dalle proprietà benefiche per la salute.
Cos’è il Sidro di Mele
Volgarmente detto “vino di mele”, è un liquore alcolico derivato dalla fermentazione delle mele non utilizzate per uso alimentare.
Il procedimento è del tutto simile a quello usato per fare il vino. Al posto dell’uva, però, vengono utilizzate tutte quelle mele che, o per una eccessiva maturazione o per un gusto troppo intenso, sono destinate ad un uso diverso da quello alimentare.
Il sidro di mele ha una gradazione alcolica molto bassa, in media meno del 5%. Ha un gusto dolciastro e un sapore simile a una birra molto leggera e frizzante. Nel corso della storia, però, la sua lavorazione ha subito modifiche importanti in tutte le aree dove è stato prodotto.
Le Origini Sidro di Mele
Anche se il suo nome fa venire in mente origini celtiche, la produzione del sidro cominciò nell’antico Egitto.
Roma non apprezzava particolarmente il sapore di questa bevanda e preferiva di gran lunga il consumo di vino. In alcune aree più a nord dell’impero, però, coltivare l’uva risultava difficile a causa della situazione climatica; diverso era invece per le mele, che trovavano terreno fertile proprio in quelle zone. Fu per questo che il sidro si diffuse particolarmente nelle aree settentrionali della Francia, e nella Gran Bretagna.
Storicamentei primi riferimenti a frutteti e bevande fermentate risalgono a testimonianze come quelle di Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia così come nelle numerose testimonianze artistiche (ad esempio mosaici). Proprio grazie a queste tracce sappiamo che nell’Impero Romano si è prodotto sidro sin dal I secolo d.C.
Probabilmente del sidro anticamente non è partita una produzione massiva e diffusa come quella invece del vino perché il frutto da cui si ottiene, la mela, è decisamente più dura da spremere a mano per cui la produzione di sidro si è andata via via sempre più massificando con l’avvento della tecnologia del frantoio.
Il Sidro di Mele nel Medioevo
Successive testimonianze del sidro le ritroviamo nella letteratura inglese a partire dal 1066 ovvero dopo la conquista normanna della britannia.
Durante il medioevo, il sidro veniva consumato principalmente nei monasteri e nelle abbazie. La leggera componente alcolica e il gusto particolare la rendevano un tipo di bevanda “di nicchia”. Il resto della popolazione preferiva bere vino e birra, il primo perché considerato più nobile, il secondo perché di più largo consumo.
Tuttavia, con il passare del tempo, i bassi costi di produzione e diffusione del sidro lo resero un liquore sempre più popolare.
Il sidro ai tempi d’oro tra il 1400, 1500 e il 1600
Il 1400 e il 1500 sono stati secoli davvero fortunati per il sidro che era divenura una bevanda raffinata e consumata esclusivamente dall’elite.
Non una bevanda per il popolo e per i contatindi ma piuttosto qualcosa di classe da degustare in eleganti calici in cristallo da sidro.
La produzione del sidro raggiunse poi l’apice a partire dal 1600, il sidro è una bevanda autoctona molto apprezzata che eguaglia l’appel del vino, ed è anche protagonista di un trattata davvero importante, il Pomona di John Evelyn pubblicato nel 1664. Si tratta di un volume che comprende una dettagliata recensione dei benefici del sidro, assolutamente la prima nella storia.
Il sidro continuò a vedere anni prosperosi anche grazie a Lord Scudamore che, rientrato nel Regno Unito dopo un lungo servizio in Francia, decise di dedicarsi alla coltivazione di frutteti, in particlare meleti. In terra inglese pianto anche alcune varietà francesi, in particolare la famosa Herefordshire redstreak che riscosse grande successo in ambito di sidrificazione.
Il Metodo Classico: Champenoise
Nello stesso perido in cui Lord Scudamore si cimentava nella coltivazione della sue mele importate dalla Francia il cortigiano sir Kenelm Digby iniziò una produzione industriale di bottieglie di vetro che furono subito utilizzate per la produzione di sidro.
Le bottiglie di vetro erano infatti il miglior contenitore in termini di robustezza e stabilità per l’epoca, permettendo anche al sidro di terminare l’ultima parte della fermentazione direttamente all’interno della bottiglia, facendo acquisire alla bevanda una leggera effervescenza naturale. Nasce così il metodo classico nella produzione del sidro, altrimenti detto méthode traditionelle oppure Champenoise.
La caduta del Sidro
Il sidro a partire dal 1700 subì un duro colpo in termini di produzione e di consumo.
Questo fenomeno si verificò principalmente perché dall’estero arrivarono nuove benvande altrettanto deliziose e raffinate come il Porto che conquistarono subito i palati dell’artistocrazia inglese e a causa della famosa Cider Bill del 1763.
La Cider Bill non era altro che una specifica tassa imposta dal governo sulla produzione di sidro per risanare il debito pubblico nazionale, 4 scellini a barilotto di sidro. Una vera disgrazia per la bevanda di mela fermentata.
Percy Bulmer e il sidro durante il 1800
Durante la fine dell’800 nasce il colosso H.P. Bulmer Ltd., la cui ascesa è testimoniata dal libro Early days of cider making scritto nel 1937 da Fred Bulmer (fratello di Percy).
I due fratelli Bulmer rivoluzionarono letteralmente il modo di produrre il sidro. Decisero infatti di comprendere e approfondire al meglio l’aspetto scientifico dietro la produzione del sidro così, dopo un viaggio in Francia per imparare i segreti direttamente dai produttori locali, decisero di inserire nella loro azienda una figura chiave, il dottor Herbert Durham.
Il contributo del dottor Durham fu davvero importante in quanto iniziò lunghi studi e ricerche sul sidro e riuscì ad isolare il ceppo di lievito ideale per ottenere un prodotto eccellente, lievito che viene utilizzato ancora oggi dall’azienda inglese.
Il Sidro Oggi
Ai giorni nostri, il sidro di mele non è più considerata una bevanda per pochi e viene consumata in tutto il mondo.
La sua diffusione globale è cominciata già alla fine del Settecento, partendo dall’Europa centrale fino ad andare oltreoceano, ed è dovuta principalmente ai due fattori.
• Bassi costi di produzione: rispetto ad altre bevande alcoliche come il vino, che ha costi di produzione più elevati che derivano dalla coltivazione dell’uva, la coltura della mela è sempre stata largamente diffusa in molte aree della Terra, senza avere costi eccessivi;
• Ricchezza di materie prime: in passato alcune materie prime scarseggiavano; è il caso del grano, essenziale per la produzione di birra. Questo portava a un aumento dei costi. La mela, invece, non ha mai avuto una crisi di produzione e la diffusione del sidro è stata, per questo motivo, molto veloce.
Il sidro e i Mondiali di calcio del 2006
Quello che non molti sanno è che negli anni 2000 si è verificato un fenomeno, detto effetto Magners, che ha aiutato a riportare alla ribalta il sidro di mele: i Mondiali di calcio del 2006.
Proprio così, fino ad allora il sidro non godeva di una fama eccellente soprattutto tra i giovani che preferivano di gran lunga la birra (meglio se artigianale).
Nel 2006 si registrò un’estate caldissima e la Magners avvia una campagna pubblicitaria impressionante incentrata sulla convivialità e dove invita a bere il proprio sidro con ghiaccio. Nasce così il rituale di versare il sidro sui cubetti di ghiaccio, rito che accompagnerà tutti i Mondiali.
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